Tu hai parole di vita eterna. Dalla celebrazione liturgica alla morale

     Il Concilio Vaticano II con la riforma liturgica si proponeva di dare nuova vitalità alla comunità cristiana, per renderla profezia della novità di vita che il Cristo, attraverso la celebrazione del mistero pasquale, offre continuamente all’intera umanità. Non si dà, infatti, vera novità liturgica che non generi una ricreazione esistenziale dell’esperienza di ogni umana creatura.
     L'amore di Cristo per l’umanità, celebrato nei divini misteri, ci offre l’entusiasmo teologale di condividere con lui questa passione perché
ogni umana creatura possa uscire sempre rinnovata dall’incontro sacramentale. Il fascino per l’uomo, nell’orizzonte creativo e redentivo del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo, rappresenta l’elemento in comune, che anima la liturgia e la morale, in un’intensa reciprocità, pur nella priorità dell’evento sacramentale.
     Ogni comunità cristiana, attraverso la partecipazione attiva ad esso, incarna il proprio amore per il Cristo e per l’uomo, nell’intenso desiderio di personalizzare progressivamente la pienezza del progetto del Padre sulla storia.     La presente pubblicazione si prefigge lo scopo di raccogliere alcuni recenti studi sul rapporto tra celebrazione liturgica ed esperienza morale, in vista di una sintesi, con l’intento di offrire unità e verità all’esistenza di ogni uomo. L’insieme degli elementi presentati offre una somma di suggestioni che, a partire dall’approfondimento del significato della celebrazione liturgica mirano ad una ricca e liberante prospettiva morale di orientamento pasquale-eucaristico.